a cura di Federica Luser
18 marzo – 30 aprile 2022
trart – viale xx settembre 33, Trieste
Le opere che Enzo Navarra ha dedicato alla Scrittura sono pregne di antico, di primordiale, di quella Magna Grecia che è la terra in cui è nato, cresciuto e si è formato.
Architetto, scultore, pittore, artista a tutto tondo, dice “Ho sempre cercato di creare un segno che avesse un rapporto con la natura, con il luogo e con l’oggetto”. E quel segno che traccia negli ambienti, che cerca nella natura è rintracciabile nelle piccole carte di Amalfi e nei quadri che oggi saranno presenti all’esposizione “Scritture” allestita allo spaziotrart. Tanti piccoli mondi in cui concentra le sue emozioni e il suo sapere, tante pagine che scrivono la storia del suo e del nostro sentire.
Attraverso queste scritture racconta la vita con le sue presenze e assenze, condensa entro piccoli e preziosi fogli o lastre di masonite, il frutto del lungo lavoro d’azione e d’ambiente, di meditazione e di pensiero, di osservazione e di ascolto, che ha creato il suo particolare modo di approcciare la ricerca e connotato la sua cifra stilistica.
Ogni opera è un’amalgama di elementi, sintesi di quelli che si ritrovano in natura e che hanno aiutato l’umanità a vivere, offrendo materia per proteggersi e costruire: malta, calce, catrame, terre, ossidi, pigmenti cui si somma l’intervento dei fumi, del fuoco che avvalorano la sensazione tattile che le opere emanano. In questo composto, steso con le mani e con le spatole sul piano di masonite, Navarra incide i suoi segni, entra in azione con il suo gesto perentorio che si affida alle emozioni più profonde, crea solchi, gli stessi che tracciano il proprio alfabeto sulla terra, e li riempie. È il suo accostamento al reale. E da essi fa scaturire il colore sempre forte e potente, impreziosisce i solchi con l’oro, elemento principe dell’alchimia, crea inserti in rame, o aggiunge elementi desunti dalla natura come piume, o dal fare umano come i tasselli del mosaico. In tutti questi lavori emerge indubbiamente una grande passione per i materiali, per la loro elaborazione, la loro manipolazione e trasfigurazione, insieme ad un rapporto inevitabile con le avanguardie: Navarra è uomo della Magna Grecia ma pure artista formatosi nel pieno del Novecento di cui elabora gli echi anche oggi.