Fotografie di Sergio Scabar
brossura, 48 pp.
edizioni trart, 2021
Un omaggio a Sergio Scabar, poeta della fotografia. Dalle sperimentazioni anni ’70 con Persuasione consumistica, al silenzio di luce degli Oggetti silenti, 30 fotografie che ripercorrono, con una scelta mirata, il percorso creativo del fotografo isontino.
Se prima la sperimentazione verteva su reportage (anni Settanta) e su linguaggi ibridi in cui la fotografia era uno dei mezzi espressivi usati per fotomontaggi, assemblage e collage, come in Teche, copertine dei CD del 1986, poi la sperimentazione si concentra sulla ripresa e sulla stampa, su quella speciale tecnica “alchemica” che distingue la produzione fotografica di Sergio Scabar, sempre in esemplare unico.
Dalla fine degli anni Ottanta, il soggetto diventa l’oggetto. L’ambiente è uno spazio chiuso a lui affine, intimo, lo studio. Qui nascono le sue composizioni. Una vera e propria mise en scène, con una gamma cromatica bassa, giocata sui toni bruni e grigio scuri, con uno sfondo neutro e una meticolosa disposizione degli oggetti. Il punto di fuga sempre centrale permette una facile lettura dell’immagine, così come la luce che proviene da destra. Non c’è bisogno di spiegazione, non è necessaria, importante è lasciarsi condurre per mano nel magico mondo degli oggetti, assaporare i silenzi e cogliere la loro visibiltà muta, come Alberto Savinio definiva il credo metafisico.
È il momento della contemplazione: lo sguardo dell’artista accarezza le curve delle ciotole e quelle delle bottiglie, indaga le trasparenze, tratta la materia come un pittore. Ama i chiaroscuri, le lumeggiature, i giochi geometrici di forme diverse accostate o sovrapposte, le sottili linee di contorno. Cerca l’armonia, l’equilibrio assoluto tra spazio e tempo, dove quest’ultimo è eternato nello spazio di un attimo.
È “il silenzio di luce”.
48 pagine, colore
10€
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