Come fiori

5 ott – 10 nov 2019
trart – viale xx settembre 33, Trieste

 

È il tempo che passa, la fragilità dell’esistenza. È la Vanitas. Tema caro ad Alda Failoni che a cadenza di anni ci ritorna con soluzioni nuove, sempre più raffinate. La sua pittura è piacere. Ogni pennellata stesa è necessaria. C’è sapienza. C’è precisione. Si vede che Alda Failoni è un’incisora. Che l’immagine nasce da un insieme di segni che scoprono e seguono la luce e l’ombra definendo la forma pulsante di materia. Sono gesti lenti, ponderati e saggi. Non c’è fremito ma calma. Non è la descrizione di un istante, non è l’oggi e l’adesso, ma una riflessione sullo scorrere inesorabile del tempo. Una riflessione antica quanto l’uomo.

La pennellata è sicura e potente: appaiono delle forme salde, definite e violente che certo non sono l’immagine incerta di un sogno. I rosa, i rossi, i violetti di rose e peonie si contrappongono al bianco lattiginoso e avorio delle splendide ossa che accompagnano i dittici nel tema macabro della Vanitas. C’è maestria, osservazione, studio dei chiaroscuri, ma anche la lucida visione del maestro che sa sorprendere e incantare nella chiara trasparenza di un bicchiere di vetro, l’occhio di chi guarda. Si resta stupiti perché l’immagine è lì, non ha bisogno di interpretazioni o spiegazioni. Non ha significati reconditi ma è evocazione intensa, rafforzata da una luce che plasma le forme e dona loro volume, perché totalmente concentrata su di esse. Lo spazio è completamente riempito dai fiori e dalle ossa cui viene dato un rilievo straordinario. Una visione colossale che non vuole essere imitazione della natura ma pura e libera creazione estetica.

Date

5 Ottobre 2019

Category

2016 | 2020, Mostre

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